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Energia e Gas: Qualche segnale di cedimento dei prezzi, ma la strada è ancora lunga

Da diversi mesi i prezzi di energia e gas stanno aumentando, dopo i minimi toccati l’anno scorso. In particolare durante i mesi estivi c’è stato un deciso balzo in avanti.

Questo è probabilmente dovuto a diversi fattori che si intrecciano tra loro:

-          recupero dei prezzi rispetto l’anno scorso, che a lungo termine non sarebbero stati sostenibili

-          aumento del prezzo della CO2 (i diritti di emissione dell’anidride carbonica nell’ambito del ETS, Emission Trading System), onere che serve a finanziare le politiche green dell’Unione Europea e che ricade soprattutto sull’energia elettrica: per produrre energia elettrica si brucia gas, che produce CO2

-          ripresa economica mondiale, con conseguente lotta per l’approvvigionamento delle materie prime, comprese quelle energetiche (in particolare il gas), soprattutto con spinta cinese

-          scarso riempimento degli stoccaggi di gas metano in Europa

-          speculazione sui mercati e recupero dei margini per gli operatori

Ovviamente la situazione è complessa e in continua evoluzione. Alla fine del mese di ottobre il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato l’aumento delle esportazioni verso l`Europa, a partire da novembre. Questo parrebbe aver dato fiato alle quotazioni che hanno cominciato a dare qualche debole segnale di cedimento.

Difficile immaginare che si tratti di una vera e propria inversione di tendenza (che in realtà è prevista nei primi mesi del 2022), ma di certo era un segnale atteso: la permanenza di prezzi doppi o tripli rispetto quelli storici non è ritenuta sostenibile troppo a lungo, non solo per l`Italia, ma anche per tutta l’Europa, dove le fluttuazioni delle quotazioni sono analoghe.

Per il 2022 è quasi impossibile non subire in bolletta le conseguenze dell’aumento delle quotazioni mondiali delle commodities, soprattutto se nel 2021 si stava godendo di un prezzo fisso, come nel caso dei clienti CEnPI.

Di certo è possibile mitigare gli effetti con una corretta strategia di acquisto, senza farsi prendere dal panico o cadere nelle possibili trappole di prezzi fissati nel momento sbagliato.

Proprio perché le quotazioni paiono molto elevate al momento non possiamo ancora dare indicazioni in merito al prezzo per il 2022, salvo fare alcune importanti e utili considerazioni:

 

-          Difficilmente i prezzi del 2022 saranno più bassi di quelli del 2021, salvo pesanti crolli di mercato che nessuno degli operatori ritiene probabile, anzi i prezzi potenzialmente potrebbero ancora salire (per poi – possibile – riscendere)

-          Potrebbe essere conveniente, almeno per i primi mesi di fornitura, sottoscrivere un contratto a prezzo variabile, in attesa che i mercati scendano per eventualmente fissare il prezzo in un momento più opportuno.

Dall’altro lato, questa impennata dei prezzi, mostra in modo ancora più evidente che per l’anno 2021 noi di CEnPI abbiamo stipulato per il gruppo dei clienti “storici” un prezzo molto conveniente, che sta addirittura sotto i valori del PUN (per l’energia) e sotto i valori del mercato giornaliero italiano del gas (il cosiddetto “PSV” o MGP-gas) e sotto quello olandese (TTF), i cui valori ormai sono allineati (PSV e TTF tendono sempre di più a coincidere).

 

E nostra intenzione rassicurare i clienti CEnPI, chiarendo che quest’anno hanno ottenuto grandi risparmi e dicendo loro che il consorzio CEnPI continua a monitorare il mercato, e se non risulterà conveniente, aspetterà a fissare il prezzo, assumendosi come sempre la responsabilità di trovare per le imprese la soluzione migliore, anche nel contesto di incertezza in cui ci troviamo.

 

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A cura di Fiorenzo De Vivo